Il pubblico equamente diviso sugli spalti alterna tentativi di mediazione a sputazzate.
La squadra rossa vince sul possesso palla ma alla fine del primo tempo i tentativi di attacco veloce, i contropiede, gli equilibrismi sulla linea del fuorigioco non hanno portato il risultato.
Allora l'allenatore tenta un cambio di strategia, nessun blitz, palla lunga e pedalare, filtrare, aspettare che la difesa crolli colpo dopo colpo.
La squadra blu fa catenaccio sin dal primo tempo, l'allenatore cerca di comprare prima i guardalinee, poi l'arbitro, poi il quarto uomo, poi lo stadio, il pubblico sembra che lo abbia comprato per 10 euro a persona.
A un certo punto l'allenatore della squadra blu chiama l'allenatore della squadra rossa:
-- hey!
-- che c'è?
-- prrrrrrrrrr
E torna a guardare il campo.
La squadra rossa attacca, siamo all'ottantesimo, la squadra blu difende, siamo al novantesimo, passaggio filtrante in area, un giocatore della squadra rossa è a terra, calcio di rigore, la scelta è nelle mani del caposquadra dei rossi, batte lui o il rigorista? Batte lui.
Il pubblico intona la leva calcistica del 68:
"Pierluigi non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore"
L'arbitro fischia, il pubblico esulta ma come diceva Liedholm: "la palla è tonda", il portiere respinge, respinge forte che la palla arriva quasi a centrocampo, dritta sul petto del regista della squadra blu che stoppa e scatta, come un cavallo, i difensori della squadra rossa rientrano disperatamente, il regista tira poco prima dell'area di porta, ma spara deliberatamente sull'unico difensore ancora in area, la palla devia, spiazza il portiere e si insacca in rete.
Autogol al 91', triplo fischio dell'arbitro, fine della partita, il pubblico abbandona gli spalti.
L'allenatore della squadra blu chiama l'allenatore della squadra rossa:
-- hey!
-- che c'è?
-- prrrrrrrrrr
In campo entra la squadra gialla e festeggia.